Stelle del calcio

Paolo Maldini, uno dei totem del calcio italiano

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Chi ha già qualche capello bianco ed è appassionato di calcio non può restare indifferente quando si parla di campioni del livello di Paolo Maldini, anzi ci sarebbe da alzarsi in piedi e tributargli un forte applauso. L’ex difensore del Milan e della Nazionale italiana è stato infatti un calciatore che ha fatto storia non solo per la sua longevità calcistica, ma soprattutto per i tanti trofei vinti in carriera, oltre a vari premi e riconoscimenti ottenuti a livello personale. Maldini è stato un calciatore più che completo dalle indubbie qualità sia nel campo che fuori, un ragazzo semplice, educato, corretto, leale, carismatico con caratteristiche tecniche ed umane che avrebbero fatto innamorare qualsiasi allenatore.

Pur essendo naturalmente nato nel ruolo di terzino sinistro, Paolo è stato utilizzato in tutti i settori della retroguardia, sia in quella del Milan che in quella della Nazionale, giocando anche da difensore centrale ed addirittura da terzino destro, mettendo in mostra la sua grande duttilità, prestanza fisica, senso della posizione, abilità nel gioco aereo e nei tackle; indubbiamente un grande campione.

Cronache calcistiche

Calciatori, yacht, ville, supercars, e festini con le escorts

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Quando si parla di calcio e di calciatori si parla di un ambiente fatto di bei ragazzi giovani ed atletici, si parla di tanti soldi che si muovono, ed ovviamente tutto ciò che è collegato a questo magico mondo, sognatissimo da ragazzi e ragazze di tutte le età. Una cosa è certa, i calciatori di oggi possono reputarsi senza dubbio molto più fortunati rispetto a quelli di qualche decennio fa; verso la metà del ventesimo secolo infatti, chi giocava a pallone a livello professionale già guadagnava bene, ma non certo ai livelli di oggi, epoca in cui un buon calciatore viene comprato anche a 200 milioni di euro.

Da circa cinquant’anni c’è stato un evidentissimo cambiamento, e quando i primi ‘magnate’ dell’economia sono scesi in campo per rilevare la presidenza dei club più prestigiosi tutto è aumentato a dismisura; dai prezzi dei calciatori stessi, a quelli per comprare i biglietti per lo stadio, gli abbonamenti per seguire la propria squadra del cuore in pay tv, e perfino i ‘gadgets’, tutto carissimo. Poi alla fine, se uno riflette, i calciatori sono ragazzi giovanissimi che, oltre a giocare a pallone, hanno anche tanta voglia di divertirsi, ed ovviamente approfittano della loro condizione di agio e grande ricchezza per godersi la vita più che possono. Yacht e ville di lusso, supercars, abbigliamento rigorosamente griffato, oro e gioielli in bella mostra…a quale bella ragazza non piacerebbe respirare quest’aria?

Stelle del calcio

Ronaldo Luis Nazario de Lima, il ‘fenomeno’

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Oggi parliamo di un calciatore considerato da molti uno dei migliori in assoluto della storia del calcio, un atleta che, nonostante i suoi vari infortuni, ha scritto pagine storiche non solo per i club nei quali ha militato, ma per il gioco del calcio in generale: Ronaldo Luis Nazario de Lima, meglio conosciuto come Ronaldo ‘il fenomeno’. E’ indubbio che di campioni di un certo livello il calcio ne ha sfornati tanti, forse però non tutti con la faccia simpatica e sempre col sorriso sulle labbra come lui, con quei suoi caratteristici dentoni davanti così grandi che ancora oggi trasmettono simpatia.

Ronaldo ha fatto divertire un po’ chiunque con le sue finte vertiginose ed i suoi scatti al fulmicotone, e ci si doveva sempre aspettare qualcosa di strabiliante quando il pallone passava tra i suoi piedi; forte fisicamente, atletico e sciolto nei movimenti, creativo ed imprevedibile, sempre pronto a tirare fuori dal suo cilindro un ‘tocco magico’ capace di disequilibrare un’intera difesa e creare scompiglio. Davvero forte Ronaldo, ed anche molti tra i tanti difensori che ha affrontato durante la sua carriera lo hanno ammesso: ‘Un demonio….praticamente immarcabile’, diceva il fortissimo libero del Milan Franco Baresi, e sono stati moltissimi i suoi colleghi che gli hanno dato ragione, Cannavaro e Puyol, tanto per fare un esempio.

Squadre storiche

Il grande Torino fino alla strage di Superga

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Il disastro aereo avvenuto alle 17,05 del 4 Maggio 1949 a Superga che stroncò tragicamente le vite di calciatori, dirigenti e allenatori della squadra del Torino ed anche di alcuni giornalisti, oltre ovviamente ai membri dell’equipaggio dell’aereo, è sicuramente uno degli avvenimenti più tristi che lo sport italiano in generale possa mai ricordare; un vero fulmine a ciel sereno che ricorda, per i più giovani, quello che ha recentemente colpito la squadra brasiliana della Chapecoense.

Quando si dice il ’fato’, quando da qualche parte era già scritto che doveva andare così…perchè la triste casualità è che l’aereo riportava la squadra a casa dopo una partita amichevole disputata a Lisbona contro il Benfica, amichevole voluta dai due capitani Ferreira e Valentino Mazzola, molto amici tra loro. Doveva essere la partita di addio al calcio di Ferreira ed invece è stata la partita di addio per il grande Torino; forse detto così suona un po’ male, però la scomparsa improvvisa di tutta una squadra è una tragedia davvero difficile da mandare giù, ed il fatto che forse quell’amichevole si poteva fare un giorno prima o dopo, o forse addirittura non fare, resterà per sempre il rimpianto più grande.

Cronache calcistiche

Le tifoserie più focose del calcio

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Per cercare di risalire alle origini del tifo organizzato e scoprire dove possa essere nato questo fenomeno dobbiamo fare un bel salto indietro nel tempo fino all’antica Grecia, quando gli eventi sportivi erano seguiti con molta attenzione dal popolo; bisogna dire però che un evento sportivo di quei tempi non assomiglia neppure lontanamente ad uno di quelli a cui siamo abituati invece oggi, ed anche il contesto è sicuramente diverso. Nell’antica Grecia la competizione sportiva assumeva più i toni di una sana e leale competizione tra le polis che quelli di una gara in una qualsiasi disciplina e, a prescindere da chi ne fosse uscito vincitore, ogni evento si concludeva con feste e celebrazioni per tutti gli atleti; oggi come sappiamo la cosa è ben diversa.

Oggi si rischia veramente di oltrepassare la sottile linea che separa lo sport dalla politica, dal razzismo, dalla fede religiosa, ed il calcio più di ogni altro sport al mondo risulta essere una valvola di sfogo per molte persone che con lo sport non hanno proprio nulla a che fare.

Calcio

Football sala: un tipo di calcio tecnico e veloce

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Quello del ‘football sala’ a livello professionale è stato un vero e proprio fenomeno sportivo nato in Uruguay verso la fine del 1930, sviluppatosi poi subito in Brasile, Paraguay, e Portogallo, ed immediatamente entrato a far parte a tutti gli effetti delle discipline sportive gestite da una propria Federazione riconosciuta a livello mondiale. Il ‘calcetto’ (questo il nome con cui questo sport è maggiormente conosciuto nel nostro paese) si gioca in 5 contro 5 su campi al coperto in cui la superficie di gioco può essere in erba sintetica, mateco (un particolare tipo di cemento mescolato con gomme e resine dure), ma a volte anche in terra rossa o sabbia (solo nel caso del beach soccer).

Essendo giocato in uno spazio pari a circa la metà di un normale campo di calcio, il football sala si sviluppa in modo molto più rapido e schematico e, specie quando si assiste a partite di un certo livello, si possono apprezzare geometrie di gioco e schemi tattici con più facilità rispetto ad una partita di calcio professionistico, rispetto al quale cambiano solo alcune regole: non esiste il fuorigioco, il fallo laterale si batte con i piedi e, come nel basket, il tempo viene interrotto quando la palla esce fuori campo o se c’è qualcuno infortunato, e ripreso quando tutto torna normale, impossibile perdere tempo.

Calcio

Come giocare bene al calcio

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Il calcio è uno sport meraviglioso, e fin qui non ci piove! A prescindere dal fatto che lo si giochi a livello amatoriale o professionale, è sempre bello vedere uno schema di gioco, una combinazione vincente, una ‘verticalizzazione’ ben riuscita. Giocare a pallone è una cosa, e praticare il gioco del calcio ne è un’altra; da piccoli l’unica cosa che conta è vincere più che giocare bene, segnare un gol in più del rivale piuttosto che pensare a prenderne uno in meno quando invece ci si difende.

Più cresciamo, più ci rendiamo conto, assimilandole durante la nostra giovinezza, che invece i meccanismi che hanno reso questo gioco tanto spettacolare sono tanti, e molto difficili da mettere in pratica di fronte ad un buon avversario.
Giocare bene al calcio richiede sacrificio, allenamenti costanti, equilibrio e rapidità nei movimenti, visione di gioco, senso della posizione, spirito di squadra…e tante altre virtù che, anche se non si posseggono quando si inizia a giocare, è indispensabile apprendere durante il percorso della crescita.

Calcio

Mara Gomez, la calciatrice transessuale contrattata recentemente da un club argentino

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Il calcio femminile finalmente va di moda. In Italia la Juventus, una delle due squadre che rappresentano Torino, calca le orme della squadra maschile, e si trova in testa alla classifica con un cospicuo margine di vantaggio sulla seconda.

Effettivamente c’è attenzione sempre crescente verso lo sport femminile ed è per questo che le notizie di calcio che un tempo erano irrilevanti e passavano totalmente inosservate, ora occupano varie colonne di periodici sportivi.

Una di queste notizie è stato il contratto fatto da un club argentino (il Villa San Carlos) ad una ragazza transessuale, Mara Gomez, la quale spera di poter apportare il suo contributo per regalare la salvezza al suo club.

La notizia è da considerarsi particolarmente positiva dal momento che, secondo gli ultimi dati, si stima che il 25% delle transessuali si prostituiscono; basta solo guardare gli annunci trans a Torino per rendersi conto della grande quantità di persone trans che decidono di vendere servizi sessuali come mezzo di sostentamento economico.

Calcio

Andorra di Gerard Piqué, dal regionale alla Champions League

Ci sono giocatori di calcio che sono semplicemente conosciuti per il loro lato sportivo, per i loro giochi buoni o cattivi, per portare le loro squadre alla gloria o affondare con loro nel disastro. Ma ci sono anche quei giocatori che riescono a distinguersi dagli altri e non solo a livello di calcio , ma parlano anche per le loro vite private. Dopotutto, sono giovani stelle con molti soldi e di solito si relazionano con altre persone molto famose, come cantanti o attrici. La vita di Gerard Piqué, al centro di F. C. Barcelona, ​​parla molto , anche se il catalano non sembra preoccuparsene affatto.

È sempre stato un ragazzo con una personalità molto forte , e non ha avuto peli sulla lingua quando si è espresso, prima attraverso le conferenze stampa e poi su Internet, nei suoi social network , quando tutto ciò divenne molto più comune. Piqué lasciò la cava del Barcellona per giocare per il Manchester United, ma tornò anni dopo per diventare un giocatore indiscutibile nella difesa Blaugrana, così come la squadra nazionale spagnola, dove ha vissuto il più vecchio successi del nostro calcio, collaborando attivamente con loro. Oltre al suo ruolo di giocatore, Piqué voleva investire parte del denaro che sta guadagnando in altre attività, come poker, videogiochi … o il calcio stesso, acquistando un secondo club B , Andorra.

Allenamento e fitness

Il dopo l’allenamento, cosa si dovrebbe fare dopo esercitarsi?

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Quando ci alleniamo per competizioni o eseguiamo esercizi di routine, abbiamo determinati obiettivi da raggiungere e utilizziamo vari allenamenti per bruciare grassi o aumentare la massa muscolare e anche per il semplice fatto di godere di una buona condizione fisica. Ma anche se ci uccidiamo eseguendo queste routine di esercizi che ci aiuteranno a raggiungere i risultati desiderati e a vedere i cambiamenti nel nostro corpo, è anche vero che dobbiamo prendere in considerazione qualcosa che molte volte passiamo per alto, ed è il dopo l’allenamento.

Esatto, anche se durante la sessione abbiamo rotto i nostri marchi e pensiamo ai progressi che abbiamo fatto, è di vitale importanza pensare che l’allenamento sia un tutto e che quello che farai dopo gli esercizi in palestra farà sì che tutto lo sforzo meriti davvero la pena. Questo è il motivo per cui dobbiamo prestare molta attenzione a quelle ore dopo l’allenamento che renderanno la nostra routine più efficace.